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Come preparare un progetto imprenditoriale: strategie vincenti per scegliere la tua direzione

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 16 dic
  • Tempo di lettura: 3 min

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In questa guida vediamo insieme come preparare un progetto imprenditoriale partendo da un metodo chiaro, concreto e applicabile subito. In altre parole, ti indicheremo come fare per capire le regole del gioco, evitare i “muri” inutili e fare mosse intelligenti, una alla volta.

Arriva un momento in cui le possibilità sembrano infinite, ma proprio per questo è difficile scegliere. Alla fine del percorso scolastico “dell’obbligo”, ad esempio, oppure in seguito ad esserti licenziato da un posto di lavoro che proprio non sentivi tuo. In queste situazioni - e in molte altre - senti di poter ricominciare da te e sei super entusiasta per questo. Ma spesso non sai da dove cominciare. Né in quale direzione andare.

Ti sveliamo un segreto: il problema, in questi casi, non è la mancanza di opzioni, ma l’assenza di una strategia. Nei progetti, come nella vita, non vince chi corre più veloce, ma chi sa “leggere la mappa”. Chi riesce a vedere la realtà in maniera nitida e a studiare un piano d’azione realmente applicabile.


Leggere il contesto prima di muoversi


Ogni progetto solido nasce da una fase che molti sottovalutano: l’analisi. Non si tratta di teoria complicata, ma di domande semplici che fanno chiarezza. Prima di fare qualsiasi cosa, fermati e chiediti:

  • Che problema sto cercando di risolvere?

  • Per chi è questo progetto?

  • Perché qualcuno dovrebbe scegliere proprio questa soluzione?

Finché queste risposte non sono chiare, qualsiasi azione rischia di essere solo movimento senza direzione. È un po’ come giocare a Pac Man senza sapere dove sono i muri o i fantasmi: ti muovi, ma perdi controllo. (Nei nostri articoli facciamo spesso riferimento al gioco Pac Man, perché ci piace immaginare la vita come una partita da vincere, infatti abbiamo anche ideato un corso che parte da questo concetto: https://www.b-evolution.org/pac-man-offertadinatale). 

Osservare il contesto è fondamentale. Guardare cosa esiste già non serve a copiare, ma a capire dove puoi posizionarti in modo intelligente. Chiediti:

  • Cosa funziona già?

  • Cosa manca?

  • Cosa potrei semplificare o rendere più accessibile?

Un errore molto comune è voler creare qualcosa che vada bene per tutti. In realtà, i progetti che funzionano parlano in modo chiaro a qualcuno di preciso. Più definisci la persona a cui ti rivolgi, più il tuo progetto diventa forte e riconoscibile.

Altro elemento chiave è l’obiettivo. Un buon obiettivo non è vago né definitivo, è concreto e temporaneo. Ad esempio:

  • Testare l’idea con persone reali

  • Capire se esiste un reale interesse

  • Costruire una prima versione semplice del progetto

Pensare per obiettivi ti aiuta a ridurre la pressione e a fare scelte più lucide.


Come preparare un progetto imprenditoriale e passare all’azione

Quando si passa dall’idea all’azione, la parola chiave è una: test. In marketing si parla di validazione, ed è esattamente ciò che fa la differenza tra un progetto che cresce e uno che resta fermo. Non si costruisce tutto prima, si lancia una versione essenziale e si osservano le reazioni. 

La perfezione è spesso il nemico dell’inizio. Versioni semplici, anche imperfette, permettono di avanzare. Gli errori non vanno evitati a tutti i costi, vanno fatti in modo intelligente. Ogni errore ti dà informazioni utili per la mossa successiva.

Nel già citato corso Pac Man lavoriamo molto su un concetto preciso: è importantissimo capire quando è il momento di accelerare e quando, invece, è più intelligente cambiare percorso. Applicato ai progetti significa che restare bloccati su una strada che non funziona non serve a nulla. Se il mercato non risponde, non è un fallimento, è un segnale.

Per questo è fondamentale muoversi con piccoli esperimenti. Una prima offerta, una comunicazione semplice, un confronto diretto con le persone a cui ti rivolgi. Ogni azione deve avere un obiettivo chiaro: capire se c’è interesse, cosa funziona e cosa no.

I feedback quindi diventano dati, e i dati guidano le scelte successive. Adattarsi sulla base delle risposte ottenute non è improvvisazione, è strategia. Ed è quasi sempre la mossa vincente.

Altro punto fondamentale è la gestione delle risorse. Non serve avere tutto subito. Serve sapere cosa hai e come puoi usarlo. Un progetto cresce quando impari a fare di più con meno, scegliendo con attenzione dove investire e cosa, invece, rimandare. Ricorda: soprattutto all’inizio è più efficace concentrarsi su poche azioni (ma ad alto impatto): in questo modo eviterai di disperdere le tue energie… e di perdere di vista il tuo obiettivo principale.



Chi è B-Evolution?

B-Evolution Academy  accompagna persone, aziende, scuole e istituzioni in un percorso di crescita personale e professionale.


Offre percorsi formativi rivolti a studenti, imprenditori, liberi professionisti, dipendenti e adolescenti che desiderano sviluppare competenze come la leadership, l’intelligenza emotiva, la comunicazione efficace, il management, il project management e le soft skills in generale.


Infine, promuove progetti educativi, eventi, workshop e iniziative sociali per aiutare le persone a conoscersi meglio, migliorare le proprie performance e rafforzare la capacità di generare risultati significativi.


 
 
 

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